TERZO BINARIO

È una storia dedicata a ragazzi che, per motivi diversi, non avranno mai l’opportunità di sperimentare una buona vita. L’obiettivo è quello di non dimenticare mai, come genitori, di tenere gli occhi aperti su di loro.

DANZATERAPIA- Le nostre emozioni

Le classi 1 A e 1 B di Borroni, sotto l’attenta guida della signora Alessandra Cappelletti, hanno svolto il Progetto di Danzaterapia. Il Progetto, nel quale si usano le emozioni come mezzi di comunicazione non verbale, ha come obiettivo il saper riconoscere i propri stati d’animo e quelli dei compagni per poter crescere con la consapevolezza della diversità e del rispetto dell’altro.

Tutti in caserma!

A conclusione del progetto di educazione stradale “VA…LENTINO”, il 1° giugno 2017 le classi quinte dell’Istituto hanno trascorso una piacevole mattinata presso la caserma Gonzaga di Foligno. Nel cortile della struttura i bambini hanno potuto assistere alle dimostrazioni effettuate dalle diverse forze armate e di volontariato che provvedono alla sicurezza dei cittadini. La manifestazione è stata un’importante occasione per riflettere sul ruolo positivo delle forze armate e sul prezioso apporto dei volontari che le affiancano.

 

 

Progetto lettura Borroni

Il 17 maggio le classi prime, seconde e terze della scuola primaria di Borroni hanno avuto l’incontro con l’autrice Maria Luisa Morici e la protagonista Mariasole. Sono state accolte nella palestra della scuola con canti e cartelloni realizzati dai bambini.

Il piccolo coro e le chitarre di S. Caterina

Saggio di fine anno
del piccolo coro di S.Caterina e del laboratorio di chitarra
Giovedì 1 giugno 2017 ore 17:00
Aula magna Scuola Media Piermarini

Programma

IL CORO
Il coro che non sa cantare
Io son contadinella – cinquecento cavalieri
Trittico di filastrocche
Filastrocca dell’altro ieri
Volta la carta
La città dei bambini
Medley Disney
Impara a fischiettar
I sogni son desideri
Un poco di zucchero
Cam caminì
Scale e Arpeggi

LE CHITARRE
Le ranocchie chiacchierone
Holirà
Son tre notti – il valzer del moscerino
Il pescatore
Miguel son mi

Teatro, gli alunni della Piermarini vincono il premio della critica

Articolo pubblicato da “Folignonline“, 31 Maggio 2017.

Teatro, gli alunni della Piermarini vincono il premio della critica
Tredicesima rassegna nazionale ‘Il Gerione’: riconoscimento per lo spettacolo “Young Frankestein”


Premio della critica alla rassegna nazionale di teatro educativo “Il Gerione”, svoltosi nel mese di maggio a Campagna (Salerno), per gli alunni della scuola secondaria di primo grado “Giuseppe Piermarini” che hanno presentato lo spettacolo “Young Frankestein”, un libero adattamento del musical di Mel Brooks.

Il lavoro è il risultato dell’attività di laboratorio teatrale in lingua inglese svolto durante l’anno scolastico e coordinato dalla docente di lingua inglese Oriana Ricci, con la consulenza di Teresa Rospetti, esperta di coreografia che hanno curato anche le musiche, i costumi e le scenografie.

Ecco la motivazione della giuria: “Il musical, tratto dalla famosa parodia di Mel Brooks, ha impegnato i ragazzi nell’utilizzo contemporaneo, equilibrato ed efficace della lingua inglese e italiana. La messa in scena è stata gestita in modo brioso e leggero con interpretazioni credibili e con un consapevole utilizzo del corpo e dello spazio scenico“. Con il premio della critica, i partecipanti del laboratorio teatrale hanno vinto la possibilità di un soggiorno a Campagna, in occasione della tradizionale festa de “La chiena” prevista alla fine di luglio.

La rassegna teatrale “Il Gerione” proponeva ai partecipanti un tema di particolare valore educativo: “il mio nome è NESSUNO-si è sempre straniero per qualcuno” e il contenuto dello spettacolo presentato dai ragazzi della Piermarini è stato ritenuto pienamente coerente con la tematica assegnata.

Il protagonista dell’opera non è tanto il dott. Frankenstein, ma il “Mostro”, il prodotto della sua abilità chirurgica e voluto dalla sua estrema ambizione. Il “Mostro” è un essere che, a causa della sua particolare fisicità, suscita solo paura, non ha neanche un nome e a lui ci si riferisce come la “creatura” o addirittura “la cosa”; un essere che viene subito percepito dalla comunità come un’anomalia, un diverso e, senza preoccuparsi di conoscerlo e capire, viene immediatamente percepito come un elemento alieno, sconosciuto, fonte di pericolo.

In quanto tale, deve essere allontanato e, possibilmente, eliminato. Ma nel corso dell’opera, il dott. Frankestein si pente di quanto ha fatto e del dolore che ha causato alla sua “creatura” e lo aiuta, a rischio della sua stessa vita, a conquistare una identità, un doveroso riconoscimento sociale ed una conseguente inclusione nella comunità.


Articolo pubblicato sul “Corriere dell’Umbria”, 1 giugno 2017